PONTECORVO - «Bisogna prendere in mano il futuro di Pontecorvo, da protagonisti». Queste le parole di Tommaso Pezzella, candidato alle primarie indette dal Partito Democratico per scegliere il futuro candidato a sindaco.
«Innanzitutto ci tengo a precisare che le primarie non sono del Pd ma aperte a tutta la società civile, del quale io faccio parte quale cittadino attivo da sempre. E da qui, i pontecorvesi devono sentirsi liberi di partecipare e candidarsi per renderle ancora più rappresentanti della cittadinanza e di Pontecorvo. Lo spazio c’è ed anche il tempo, visto che manca il regolamento in proposito, ma al di là delle questioni burocratiche, mi auspico la partecipazione di cittadini che vogliano rendersi protagonisti per il futuro della città. Veniamo da annate nere, in cui molto c’è stato tolto e poco è stato valorizzato, e proprio per questo dobbiamo impegnarci affinchè si rivoluzioni il futuro della città. Nel passato sono state tante le occasioni perse come tante le deleghe dei cittadini agli amministratori comunali, e perciò oggi tocca al cittadino farsi avanti - afferma Tommaso Pezzella -. Personalmente ho sempre creduto nella voce del popolo quale strumento fondamentale di democrazia e di potere. Ad esempio, io proporrei addirittura un assessorato o una delega alla cittadinanza attiva, per poter accogliere le proposte della comunità e farsene portavoci. E’ il cittadino a poter consigliare sul futuro di una città, ma questo potere è sempre stato sottovalutato. Per questo, ribadisco che le primarie non sono del Partito Democratico e neanche del centrosinistra, devono essere l’espressione del popolo.
Solo così potranno rivelarsi quell’importante strumento di condivisione e confronto che vogliono arrivare ad essere e farsi forte del cittadino per stilare un programma condiviso che racchiuda in sè i punti chiave per migliorare il paese e con esso il dialogo tra amministratori e cittaidni. Perciò, mi auspico che si allarghi la competizione - per la quale oggi sono in corsa Francesco Loffreda, lo stesso Tommaso Pezzella e Paolo Renzi - e si abbandoni l’antagonismo per lasciare spazio al costruttivismo».
Un pensiero che in questo momento sembra molto condiviso dalle varie realtà locali.
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