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Nuovo Stadio oggi in Consiglio. Il privato sfrutterà per 60 anni spazi commerciali e parcheggi Nuovo Stadio oggi in Consiglio. Il privato sfrutterà per 60 anni spazi commerciali e parcheggi

Nuovo Stadio oggi in Consiglio. Il privato sfrutterà per 60 anni spazi commerciali e parcheggi

FROSINONE - Una concessione di impianto e aree per circa 60 anni al privato che investirà sul completamento del nuovo Stadio al Casaleno, garantendosi un ritorno economico anche attraverso gli spazi commerciali previsti nella struttura. Se ne discuterà nel Consiglio comunale di oggi che alle 19 in seconda convocazione (visti i numeri non proprio di ferro di Ottaviani) dovrà esprimersi sulle indicazioni che verranno inserite nel bando attraverso il quale il Comune sceglierà il privato chiamato ad investire sull’impianto sportivo. La discussione va ormai avanti da mesi e il percorso verso questo nuovo bando è partito dopo che l’amministrazione comunale ad agosto ha trovato un punto di incontro con la società del Frosinone Calcio, che ha messo sul piatto la propria disponibilità per un investimento sul Casaleno. Inizialmente nella conferenza stampa Ottaviani-Stirpe di agosto si era parlato di una concessione delle strutture e degli spazi al privato per 90 anni. Il Comune, che ha lavorato al bando avvalendosi anche di una consulenza per determinare i confini dell’interesse privato e di quello pubblico, ipotizza ora una concessione al massimo di 60 anni. Su cui, ora, dovrà dire l’ultima parola l’assise comunale.

Per i Socialisti sul piano dell'interesse pubblico previsioni carenti

Dopo aver visto le carte, però, dal Partito Socialista giudicano insufficienti le previsioni in ordine all’interesse pubblico su cui dovrà esprimersi stasera il Consiglio. Tanto che sono già pronti degli emendamenti per la pratica sulla concessione dei lavori e gestione del nuovo stadio in località Casaleno. «Dai socialisti di Frosinone c’è massima attenzione all’interesse pubblico sul nuovo stadio di calcio - sottolinea il segretario cittadino PSI, Vincenzo Iacovissi - Il nostro capogruppo in Consiglio, Massimo Calicchia, ha presentato tre proposte di modifica della delibera, al fine di porre in maggiore risalto le garanzie richieste dalla parte pubblica. In particolare, gli emendamenti socialisti tendono ad ampliare dal 10% al 25% gli stalli per i parcheggi dell’area da destinare a libera fruizione, e da 3 a 12 le giornate in cui il Comune potrà utilizzare gratuitamente le strutture del nuovo impianto per lo svolgimento di manifestazioni in favore della collettività. Inoltre, l’ultimo emendamento a firma del nostro capogruppo mira a garantire al Comune la disponibilità di un locale, con annessi servizi igienici, per lo svolgimento dei compiti istituzionale dell’ente, in primis relativi alle funzioni di polizia locale. Lo scopo della nostra iniziativa - aggiunge Iacovissi - si inquadra nella volontà di arricchire il testo con proposte migliorative che salvaguardino il profilo dell’Amministrazione, tenuto conto dell’ampia durata della concessione (fino a 60 anni) prevista in favore del privato, e nondimeno della presenza, nell’area interessata dall’intervento, di numerosi frequentatori che svolgono sport a titolo amatoriale, e che potrebbero venire penalizzati nel caso di parcheggi quasi interamente a pagamento, come proposto dalla Giunta. A ciò si aggiunga che la disponibilità gratuita dell’impianto da parte del Comune consentirebbe di organizzare eventi culturali di spessore e dal richiamo sociale fruibili anche dalle fasce meno abbienti della popolazione, e che la destinazione di un locale a sede di attività amministrativa e di polizia locale contribuirebbe alla sicurezza dell’intera area. Per queste ragioni - conclude il segretario - siamo certi che l’aula consiliare saprà prendere nella giusta considerazione le nostre proposte, nell’ottica di quella collaborazione tra maggioranza e minoranza spesso invocata ma scarsamente praticata». 

Lo schema di delibera oggi in Aula: al privato lo sfruttamento dei parcheggi a pagamento e degli spazi commerciali per un massimo di 60 anni

Il privato che completerà i lavori sfrutterà sia gli spazi commerciali che i parcheggi a pagamento. Oggi i consiglieri comunali saranno chiamati ad esprimersi sui “contenuti minimi” cui dovrà uniformarsi la procedura che verrà bandita dall’amministrazione comunale per affidare a un privato i lavori di completamento. La base è il progetto preliminare sviluppato dal Comune, che dovrà dunque essere sviluppato (sul piano della progettazione definitiva) dal privato aggiudicatario. Il progetto preliminare prevede due distinte fasi. La fase A comprende i lavori di adeguamento dello Stadio omologabile per la serie A con una capienza non inferiore a 16mila posti; la fase B comprende i lavori definiti “di valorizzazione”, per aumentare la qualità della struttura e dotarla di servizi volti a «migliorarne - si legge nello schema di delibera - la possibilità di sfruttamento commerciale ai fini della ristorabilità dell’investimento del Concessionario». Quindi in cambio dell’investimento (si è parlato nelle scorse settimane di circa 8 milioni di euro) il privato che realizzerà gli interventi godrà del ritorno economico dagli spazi commerciali e del diritto di superficie sul Casaleno e le relative pertinenze. Al privato però il Comune consegnerà, a differenza di altri casi in Italia, non solo l’area ma anche delle strutture realizzate con le risorse pubbliche, quelle del Comune. I circa 4 milioni investiti dall’amministrazione Ottaviani con la deviazione di mutui e la rinuncia ad altre opere pubbliche sono stati infatti utilizzati per consegnare al privato nei prossimi mesi una struttura già completa di tribune, con copertura per quella centrale e piazzali esterni. Secondo quanto comunicato dall’amministrazione alcuni giorni fa «il Comune terminerà la parte dei lavori di propria competenza consegnando al privato una struttura per circa 12.000 spettatori entro fine anno». Quindi il privato interverrà ampliando lo stadio fino ai 16mila posti necessari per la serie A. Toccherà sempre al privato effettuare quegli interventi che garantiranno il rientro dell’investimento e la valorizzazione della struttura. Nella delibera si esprime così un indirizzo per le opere da realizzare per la fase B, cui il Comune assegnerà in sede di gara dei punteggi volti a incentivarne lo sviluppo da parte dei concorrenti. Si tratta della copertura dlele nuove tribune, del miglioramento della sistemazione dello sterrato esterno, del completamento della ristrutturazione della tribuna centrale ai fini commerciali, dell’adeguamento delle aree di parcheggio per gli ospiti, della sistemazione di viale Olimpia, della realizzazione di circa 2200 metri quadri di spazi commerciali nel lato Distinti. In totale, dovrebbero essere circa 4500 i metri quadri di spazi commerciali, secondo quanto comunicato dall’amministrazione comunale. La durata della concessione per il privato, in base allo schema di delibera che si voterà oggi «non potrà eccedere i 60 anni». Alla scadenza del diritto di superficie e della concessione l’opera torenerà al Comune. Il privato concessionario dovrà garantire l’utilizzo dello stadio alla squadra di calcio più rappresentativa del territorio che militi in serie A, B o Lega Pro (il Frosinone Calcio in questo caso) a fronte di un canone idoneo alla serie di militanza e mai superiore, in base allo schema di delibera, a 200mila euro annui. Per il Comune non ci sarà alcun onere di manutenzione. Il concessionario, oltre allo sfruttamento commerciale dello Stadio e delle aree collegate affidate in concessione, potrà incassare anche dai parcheggi, mediante istituzione delle soste a pagamento durante eventi sportivi o manifestazioni , con l’eccezione di un 10% di stalli liberi. Fra le cause di decadenza della concessione il mancato utilizzo dello stadio per gli incontri di calcio per almeno tre mesi; la mancata realizzazione totale dei lavori di ristrutturazione nei tempi; il mancato pagamento del corrispettivo per le spese di progettazione e quelle collegate alla gara. Tre le giornate l’anno che si possono riservare per eventi organizzati o autorizzati dal Comune senza fini di lucro. Fra i contenuti minimi della concessione si specifica anche che sono a carico del privato concessionario i rischi relativi alla necessità di ampliamento o di omologabilità dello stadio (per via magari di nuove normative), così come la categoria di militanza della squadra di calcio. Su questo schema ora si esprimerà il Consiglio.

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Alessandro Redirossi

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