Le proteste degli studenti non sono più un caso isolato. Chiedono da giorni maggior sicurezza sui trasporti ed una razionalizzazione di ingressi ed uscite. I genitori sono, nella gran parte, al loro fianco perché comprendono benissimo le difficoltà dei loro figli nell'arrivare a scuola (costretti a levatacce a causa della carenza delle corse) e, soprattutto, nel ritornare a casa ampiamente dopo le 17 per quanto riguarda i pendolari. Tutto perché le fasce orarie stabilite a tavolino per la riapertura in presenza dal 18 gennaio (8-13 e 10-15) rappresentano, all'atto pratico, un vero incubo per tutti. Con le maggiori difficoltà riscontrate, negli spostamenti, soprattutto nel turno 10-15.
Per questo motivo, ieri (come avevamo preannunciato su L'inchiesta) i dirigenti scolastici degli istituti superiori di Cassino ( i presidi Bianchi, Merino, Orlando, Pietroluongo, Salzillo e Venuti) si sono confrontati in videoconferenza ed hanno deciso una linea comune, con richieste specifiche da rivolgere all'Usr Lazio e al Prefetto di Frosinone.
Cosa chiedono, in concreto, i presidi del Medaglia d'Oro, del Majorana, del Varrone, del Carducci, del Pellecchia e dell'IIS San Benedetto? Considerando la carenza di copertura della linea di trasporti in determinati orari, che si preveda un orario differenziato per le scuole che si trovano in centro città e per quelle che sono alla Folcara (2200 studenti solo in periferia). Oltre a tener conto delle diverse organizzazioni della didattica, che per alcune scuole è spalmata su sei giorni, per altre su cinque.
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