Gli interventi per l'ampliamento delle infrastrutture materiali e immateriali del Lazio nei prossimi 5/7 anni potranno portare da un minimo di 125mila a fino 270mila nuovi posti di lavoro e un impatto sul pil regionale di centinaia di milioni di euro. Il dato, raccontato dall'assessore regionale al Bilancio, Alessandra Sartore, in occasione dell'evento "Lazio, futuro in corso", scaturisce da un'analisi condotta dagli uffici regionali competenti per avere una stima dell'impatto nella spesa pubblica per l'ampliamento delle dotazioni infrastrutturali regionali, affiancando a quelle portuali e digitali quelle ferroviarie e stradali.
Attraverso l'uso (per la prima volta) del modello Irpet (mutuato dalla Toscana) e denominato Input-Output BI-regionale (cioe' il Lazio confrontato al resto d'Italia) "abbiamo costruito- ha spiegato Sartore- due scenari a cinque e sette anni, tenendo distinti il portafoglio progettuale, per cui e' garantita la necessaria provvista finanziaria, da quello la cui realizzazione e' legata alle decisioni che verranno assunte dal governo e negoziate con la Commissione Ue rispetto al piano nazionale per la ripresa e la resilienza".
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