Roberto De Luca
DA "L'INCHIESTA DI SERA" DEL 12 OTTOBRE
L’idea è chiara, la missione neanche troppo semplice: il Frosinone deve migliorare il rendimento esterno. C’è poco da aggiungere. E necessita di farlo in fretta, adesso che è atteso da un calendario decisamente insidioso costituito da due trasferte dal grado di difficoltà elevato come Venezia e Cosenza, intervallate dalla sfida interna col Bari. Le apparenze sembrerebbero comunicare che non sia lo stesso Leone lontano dal “Benito Stirpe-Psc Arena”, se è vero che le tre sconfitte stagionali della squadra di Grosso sono arrivate proprio fuori casa. Tre su quattro complessive, una striscia negativa contraddistinta dal minimo comune denominatore del risultato finale nonostante prestazioni comunque buone. Ed è questo il motivo principale che porta a ben sperare in chiave futura, ossia la bontà delle prove sciorinate e la marea di occasioni costruite senza però concretizzare.

IL RAPPORTO TIRI/GOL - I numeri sono lì, pronti a parlare con supporto prezioso. In linea generale, la formazione giallazzurra ha tirato 140 volte verso la porta avversaria (99 nello specchio). Significa, in media, quasi 18 tiri a partita. Un dato che impressiona a livello quantitativo, oltreché utile a confermare la produttività di un team ben allenato che pratica un calcio moderno e propositivo. A tutto questo, però, non corrisponde un numero di marcature proporzionato: sono appena 11 le reti all’attivo, con un rapporto percentuale tiri/gol che si attesta al 7,9%. Tra l’altro, come già riportato sulle colonne del nostro quotidiano, i canarini sono primi per xG (gol previsti) con una quota complessiva di 2,05. Testimonianze dirette di una prolificità reale che si scontra con quel cinismo tanto desiderato quanto fondamentale per candidarsi a diventare davvero vincenti.

MISSIONE CONTINUITÀ - Step di crescita che fanno parte del gioco, alla luce anche dell’età media dei canarini che è, per gara, la più bassa del campionato con un valore di 24,5. Il lavoro compiuto dalla società è stato impeccabile, considerato il tasso qualitativo dell’organico allestito, così come l’operato di Grosso si sta muovendo su binari ben definiti e nei quali ad imperare sono le idee per una proposta armoniosa, bella e marchiata dal timbro della solidità con sole 5 reti concesse (tutte in trasferta). Sabato con la Spal è arrivato un successo importante, indispensabile per scacciare via i fantasmi della sconfitta di Parma. Quel quinto posto rivestito in classifica a quota 15 punti, a -3 dalle capolista Bari e Reggina, unito ai tanti numeri positivi collezionati, deve rappresentare la vera scossa per alimentare un’inversione di tendenza anche fuori casa.
TESTA AL VENEZIA CON ALTRI... DATI - Venerdì a Venezia i giallazzurri proveranno a farlo, probabilmente con qualche cambio nell’undici titolare. A presidio della retroguardia dovrebbero esserci ancora Sampirisi, Lucioni, Szyminski e Cotali. A centrocampo viaggia spedito verso la conferma Mazzitelli in mediana (ieri Boloca ha lavorato parzialmente col gruppo) insieme a Kone, così come potrebbe vedersi Rohdén dal 1’ nel trio alle spalle del riferimento offensivo con Garritano e Caso. A proposito di riferimento offensivo, Mulattieri insidia Moro per partire dall’inizio.

Ecco, rimanendo in tema bomber, è lecito attendersi qualcosa in più. Degli 11 gol realizzati, appena 4 sono arrivati dai due attaccanti “centrali” (2 a testa). Un dato che, però, è in linea con le altre rivali che stazionano nelle zone nobili della graduatoria, fatta eccezione del Bari dove Cheddira e Antenucci se la comandano rispettivamente con 8 e 5 reti firmate. Numeri e curiosità di una cadetteria dagli alti contenuti tecnici, come del resto la classifica sta lì a dimostrare. Di sicuro, c’è un Frosinone desideroso di dare una svolta al suo andamento esterno per continuare a sognare insieme ai tifosi.
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