Roberto De Luca
Il Frosinone sa vincere anche “sporco”. La notizia riesce a ritagliarsi un’importanza notevole perché con Grosso, spesso, si era imposto in prevalenza giocando bene. Contro il Perugia, invece, è arrivata un’altra eloquente prova di forza da parte dei giallazzurri, a dimostrazione di quanto maturità e solidità stiano pian piano prendendo il sopravvento. Ed ecco che la sesta vittoria di fila al “Benito Stirpe-Psc Arena” (la quinta consecutiva) è divenuta parte integrante di una splendida realtà. Di un presente che invita a crederci, alimentando sogni e speranze. La vetta della classifica occupata a 27 punti è la conferma più bella dello straordinario cammino che la squadra sta percorrendo.

DI MISURA - L’1-0 può diventare il mantra di un campionato pazzo in cui il calendario, volgendo uno sguardo attento, impone ritmi pesanti. Motivo per cui il cinismo è un obbligo dal quale non ci si può sottrarre se si vuole puntare a qualcosa di importante. Il Frosinone capolista lo sta imparando a fare, step by step, con la consapevolezza interiore di chi sa di essere forte. Badare al sodo, imponendosi di misura senza concedere reti: un giochino niente male che nell’arco di una stagione serve come il pane. Modena, Palermo, Bari e adesso Perugia. Sfide contraddistinte dal comune epilogo col graffio di Rohdén ieri a fare la differenza. Per imporsi, i ciociari hanno sempre avuto bisogno di produrre un calcio bello e dispendioso, visto che porta tanti uomini a ridosso dell’area avversaria e sviluppa un’intensità di pressing molto alta. Gli umbri di Castori hanno imbrigliato tali principi, contenendoli attraverso una preparazione meticolosa della partita che, comunque, è stata comandata dai canarini (57% di possesso palla).

GROSSO GONGOLA - Poco importa se non è stato espresso il gioco solitamente armonioso, merito in gran parte degli avversari. Quello che conta è che il Frosinone era dinanzi a un bivio e non lo ha sbagliato. Ha vinto un match di importanza capitale, facendo affidamento alle sue certezze. Come il totem Lucioni, autore della sua ennesima ottima prova a presidio della retroguardia (la migliore della B con soli 7 gol subiti) davanti alla porta di Turati che è arrivato a quota 6 clean sheet casalinghi. Tutti hanno lottato in ogni centimetro di campo. Fioretto e sciabola, i grandi traguardi si conquistano (anche) così. Al triplice fischio gioia imperante nelle parole di Grosso: “Fare così tanti punti in così poche giornate non è stato facile, ce li prendiamo tutti. Tanti pareggi come oggi testimoniano la difficoltà del campionato. Dobbiamo essere bravi a capire che anche il punto fa classifica, lo scorso anno abbiamo pagato dazio in quel senso. E dobbiamo continuare a pedalare, senza però cambiare obiettivo. L’entusiasmo ci deve sostenere ma non ti spinge se sei fermo. Devi continuare a correre, a spingere”. Guai a fermarsi, dunque. Venerdì c’è l’Ascoli in trasferta, il Leone vuole ruggire ancora.
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