Roberto De Luca
Dopo diciannove giornate, c’è una sola squadra al comando del campionato di Serie B. La sua maglia è giallazzurra: il Frosinone di Fabio Grosso. Il tris calato ieri alla Ternana davanti ai 13.431 del “Benito Stirpe” potrebbe spiegare chiaramente le motivazioni del primato. Capacità di saper soffrire, punire al momento giusto per poi aggredire la partita sprigionando tutte le proprie qualità. Uno spartito suonato ovunque in questo girone d’andata, chiuso in testa a quota 39 punti, a +3 ed a +6 su secondo e terzo posto con conseguente titolo di campione d’inverno.

MANUALE GIALLAZZURRO - In estate, nessuno avrebbe mai ipotizzato uno scenario simile. Ma basta vederla all’opera la squadra di Grosso per rendersi conto delle potenzialità in essa insite. Tutto è parte integrante di un meccanismo quasi perfetto in cui ogni tassello funziona a meraviglia. L’occupazione intelligente degli spazi in fase offensiva, in barba alle etichette dei moduli, è uno degli aspetti che sorprende maggiormente. I tre gol realizzati ieri, forse, ne sono la massima forma espressiva: da manuale il primo con l’attacco della profondità di Rohdén e la girata da bomber vero di Mulattieri. Stupendo il secondo nei suoi movimenti identificativi: il riferimento centrale Mulattieri che viene incontro alla palla, anticipa l’avversario e sguscia via, attendendo con pazienza l’arrivo di Insigne che, nel frattempo, dall’esterno converge verso il centro prima di scatenare in modo chirurgico il suo delizioso sinistro. Capolavoro vero il destro a giro di Garritano per il definitivo 3-0, fonte di gioia per i tanti tifosi accorsi in massa a trascinare Rohdén e soci verso la loro dodicesima affermazione stagionale.

IDEE E MENTALITÀ - Insomma, il Leone esprime qualità in ogni zona del campo. Lo fa anche quando c’è da patire le sortite dei rivali, mettendosi con umiltà l’elmetto. In tal senso, la prestazione di Boloca al cospetto dei rossoverdi è divenuta l’ennesima dimostrazione delle straordinarie potenzialità a lui appartenenti. Sempre presente nella risalita del campo a dettare tempi e geometrie (78 tocchi della sfera con il 90,9% di precisione nei passaggi), il 24enne nativo di Chieri ha inciso tantissimo pure nella fase di interdizione, garantendo pulizia e protezione lì in mediana.

Una crescita costante la sua, così come ha sorpreso positivamente la gara di Kalaj a presidio della retroguardia in coppia con Ravanelli. Puntuale nelle chiusure e preciso nella prima costruzione, elementi cruciali nell’idea di calcio portata avanti dai canarini. Prova eloquente di quanto, a prescindere dagli interpreti, si cerchi sempre di attuare dei principi orientati all’aggressività e al dominio del gioco.

Questione di mentalità, idee e personalità: le tre chiavi utili ad inquadrare le cifre di questa valanga giallazzurra. Logico, dunque, guardare tutti dall’alto. Il Frosinone continua a sognare.
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